Il premio Oscar® Steven Spielberg dirige il suo primo lungometraggio, una piccola perla cinematografica dal budget modestissimo, molto amato dalla critica e dal pubblico che decretò l'inizio della sua brillante carriera di regista.
Dennis Weaver è David, un commesso viaggiatore che durante un viaggio, su una strada che percorre abitualmente in macchina, si imbatte in una grossa e oscura autocisterna che trasformerà il suo tranquillo viaggio in una assurda e inquietante avventura sul filo del rasoio. L'autista del camion non gli lascerà via di scampo, perseguitandolo, attentando alla sua stessa vita e comportandosi come un cacciatore che bracca la sua preda.
Duel è un "road movie" atipico, unico, con un fascino implicitamente "macabro", ossessivo nel tratteggiare le paranoie di un Dennis Weaver sempre in bilico tra pazzia, stati di calma apparente e nuove schegge di terrore, puntualmente succedute da schizzi di isterismo e nevrosi da "uomo perduto", o per lo meno in prossimità di una fine devastante. Spielberg costruisce abilmente una storia di "ordinaria follia", prossima ai "confini della realtà", che ispirerà tutti i suoi film futuri e in particolare Lo Squalo.